Amalfi Coast Tour
Amalfi se si guarda dal lato porto è racchiusa come nel cavo di una mano. In alto lo scenario dei monti, punteggiato da case bianche; in basso, una trama pittoresca di vicoli, scale, sino al respiro della grande piazza dove domina il Duomo dedicato a S.Andrea.
Una scenografia già unica dove la storia ha fatto in questo luogo da padrona. Ed è proprio la memoria storica che spinge chi visita questo luogo alla ricerca dei fasti di quella Repubblica Marinara che un tempo riusciva a tenere a bada Longobardi e Saraceni.
Una scoperta di Amalfi che voglia andare al di là delle sue più celebrate (e scontate) immagini non può che iniziare dagli Antichi Arsenali dove venivano costruite le famose galee con oltre cento remi, destinate ai carichi di spezie, profumi, tappeti e stoffe preziose dai mercati d’oriente. Gli Arsenali sono il primo contatto con l’antica realtà della Repubblica.
A Palazzo Morelli, sede del Comune di Amalfi, è possibile osservare la Tabula Amalphitana, vale a dire il primo codice di diritto della navigazione fissato ai tempi della Repubblica. Si potranno ammirare anche i famosi “cartoni” di Domenico Morelli, pittore tra i più celebrati nell’Ottocento, dai quali furono ricavati i mosaici che ornano il Duomo.
Amalfi oltre ad essere nota come Antica Repubblica Marinara è stata conosciuta anche come patria della sapiente lavorazione della carta a mano. Inventata probabilmente in Cina intorno al 100 a.C.,la carta arrivò in Occidente lungo la direttrice Samarcanda-Baghdad-Damasco, e di qui in Italia, grazie ai traffici che gli Arabi intrattenevano con Amalfi e Venezia.
Gli storici non hanno ancora sciolto il dilemma del luogo della nascita delle prime cartiere. Quello che è certo è che i contatti fra gli amalfitani e gli arabi erano frequenti, per cui è probabile che sia giunta qui prima che altrove la “bambagina”, la carta realizzata con ritagli di cenci. La sua lavorazione si affiancò in un primo tempo a quella della pergamena. Le prime cartiere sorsero lungo la Valle dei Mulini, dove costruirono una sorta di insediamento industriale ante litteram che riuscì a convivere senza difficoltà con quello più antico dei contadini e dei pescatori.
La notorietà ed il prestigio che la carta di Amalfi sa conquistarsi nel volgere dei secoli sono tali che alla fine del ‘700 si contano ben 16 cartiere.
Ogni cartiera, secondo l’uso dell’epoca, ebbe la sua filigrana: quasi una firma in trasparenza, ispirata a motivi araldici, floreali, religiosi.
Sino alle soglie dell’unità d’Italia, l’attività è stata quanto mai fiorente anche a Maiori e a Minori, ma poi è andata progressivamente riducendosi. Ancora oggi, anche se in maniera molto ridotta, Amalfi produce carta pregiata lavorata a mano, per usi artistici o per testi di edizioni numerate e di lusso.
E’ possibile visitare il MUSEO DELLA CARTA sito in Valle dei Mulini dove si avrà una visione completa del percorso storico di questa antica attività.
Da visitare:
CATTEDRALE DI S.ANDREA: IX secolo
CRIPTA DEL DUOMO: Fin dal 1304, in occasione di alcune festività religiose, nella cripta ha luogo il miracolo della manna, che consiste nella secrezione di un liquido oleoso sulle superfici della tomba di S.Andrea
CHIOSTRO PARADISO: situato accanto alla Cattedrale, fu costruito nel 1268. Il complesso architettonico è uno dei principali esempi del romanico amalfitano.
BASILICA DEL CROCIFISSO: IX secolo
ARSENALI DELLA REPUBBLICA: IX secolo. Di questo importante edificio medievale restano oggi soltanto due ampie corsie, coperte da eleganti volte a crociera.
MUSEO CIVICO: E’ conservato presso il Museo, in un grande scrigno di legno, la Tabula de Amalpha, che fa parte integrante del Codice Foscariniano ritrovato a Vienna e trasportato ad Amalfi nel 1929.
MUSEO DELLA CIVILTA’ CONTADINA: Contiene una raccolta di macchine rudimentali ed utensili vari appartenuti al mondo agricolo costiero negli ultimi quattro secoli.