I Settant’anni dei Club per l’Unesco: mostra, assemblea e la Dichiarazione di Acireale
Una mostra dei lavori dei Club e Centri per l’Unesco ha incorniciato lo splendido Chiostro dell’antico Convento dei frati minori dei Cappuccini ad Acireale (trasformato in San Biagio Resort). Dal 7 al 9 aprile 2017, nella città siciliana alle pendici dell’Etna, si è svolta la Conferenza Internazionale ”1947-2017: Settant’anni dei club per l’Unesco” e l’assemblea Ficlu con l’approvazione della Dichiarazione di Acireale che ribadisce l’impegno della FICLU nella realizzazione degli obiettivi individuati dal piano di azione dell’UNESCO e dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
67 i Club e i Centri presenti da tutta Italia, tra cui anche il Club per l’Unesco di Amalfi, per approvare il bilancio consuntivo 2016 e preventivo 2017; la ratifica dei componenti il Collegio dei Probiviri; l’approvazione sezione 11 del Regolamento Federale coordinamento giovani; l’approvazione del Regolamento del Consiglio Direttivo.
Accolti come soci onorari della Ficlu: Irina Bokova, Direttrice Generale UNESCO, Eric Falt, Vice Direttore Generale UNESCO per l’Informazione al Pubblico e le Relazioni Esterne, Rosa Maria Di Giorgi, Vice Presidente Senato, Ilaria Borletti Buitoni, Sottosegretario MIBACT, Daniela Popescu, Presidente Federazione Europea dei Club, Centri e Associazioni UNESCO, Noboru Noguchi, Direttore Generale Federazione Giapponese, Dhirendra Bhatnagar, Presidente Federazione Mondiale dei Club, Centri e Associazioni UNESCO, Du Yue, Segretario Generale WFUCA.
La prima associazione Unesco al mondo fu fondata a Sendai, Giappone, il 19 luglio 1947. Questa data viene ricordata nella pubblicazione “Cammini di Luce” di Anne Willings-Grinda (membro onorario della Federazione Mondiale dei Club, Centri e Associazioni Unesco) distribuita ai presenti. “I Club che ne portano il nome aprono all’Unesco vie inedite – scrive Federico Mayor, già direttore generale Unesco – per diffondere il suo messaggio in comunità che altrimenti non sarebbero raggiungibili. I Club disegnano un mondo nuovo, generoso, solidale, fraterno e pacifico”.
Il Sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo, ha ricevuto presso il comune, il Consiglio Direttivo della Federazione Italiana e gli ospiti stranieri. A fare gli onori di casa, il Club per l’Unesco di Acireale con la presidente Nellina Ardizzone.
Hanno portato i loro saluti il vicecapo di Gabinetto del Prefetto di Catania, Domenico Fichera e il Questore di Catania, Giuseppe Gualtieri.
Presenti Eric Falt (vice direttore generale Unesco per le Relazioni Esterne); Noboru Noguchi (direttore generale federazione giapponese delle Associazioni Unesco); Dhirendra Bhatnagar (Presidente Federazione Mondiale dei Club, Centri ed Associazioni Unesco – WFUCA); Daniela Popescu (presidente Federazione Europea dei Club, Centri ed Associazioni Unesco – EFUCA). Con un video messaggio hanno portato il loro saluto: Ilaria Borletti Buitoni (sottosegretario al Mibact) e Rosa Maria Di Giorgi (vice presidente del senato).
E poi Katriina Simila, specialista in gestione di programmi ICCROM e Filippo Miroddi, vice presidente dell’associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco hanno portato le loro esperienze nel campo della gestione dei beni culturali.
L’assemblea, a chiusura dei lavori, ha poi approvato la Dichiarazione di Acireale, che ribadisce l’impegno della FICLU, in sinergia con le Istituzioni nazionali ed internazionali, nel contribuire, con attività concrete, alla realizzazione degli obiettivi individuati dal piano di azione dell’UNESCO e dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
DICHIARAZIONE DI ACIREALE
Le autorità UNESCO, i Rappresentanti della Federazione Mondiale dei Club e Centri per l’UNESCO (FMACU), della Federazione Europea dei Club e Centri per l’UNESCO (FEACU), della Federazione Italiana dei Club e Centri per l’UNESCO (FICLU), del Centro Internazionale di Studi per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali (ICCROM), riuniti in assemblea ad Acireale dal 7 al 9 aprile 2017 per la celebrazione dei 70 anni dalla nascita dei Club UNESCO,
Ricordando che nel 2017 ricorre il 70esimo anniversario della costituzione del primo Club UNESCO a Sendai, in Giappone, ancora prima che il Giappone entrasse a fare parte dell’UNESCO, e che dalla sua costituzione l’UNESCO scelse di dare impulso alla diffusione degli ideali e dei piani di azione dell’UNESCO attraverso i Club;
Considerando che i 70 anni dalla fondazione dei Club e Centri UNESCO rappresentano un’importante occasione di riflessione sulle attività delle organizzazioni patrocinate dall’UNESCO, durante la quale decidere come indirizzare ulteriori sforzi alla realizzazione degli obbiettivi fissati dalle Nazioni Unite e come perseguire con maggiore efficacia gli obbiettivi e valori che motivano tutti gli enti partecipanti;
Richiamando l’Atto Costitutivo dell’UNESCO, la Carta delle Nazioni Unite, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo ed i Patti ad essa collegati che costituiscono il cosiddetto “Codice internazionale dei Diritti Umani”;
Richiamando i principali documenti dell’UNESCO con particolare riferimento alla Dichiarazione sulla Diversità Culturale, la Tolleranza, la Carta Internazionale dell’Educazione Fisica e Sport, la Dichiarazione sulla responsabilità delle generazioni future e quante altre dall’UNESCO proposte alla riflessione mondiale dal ’45 ad oggi;
In adesione ai 17 obiettivi della ”Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite”;
Richiamando i documenti della FMACU e della FEACU, con particolare riferimento alla Dichiarazione di Firenze sull’Etica Globale del 2013 e alla Dichiarazione di Torino FICLU-FEACU del 2014;
Determinati a promuovere sui propri territori una cultura di Pace, il rispetto dei diritti fondamentali e le proposte che giungono attraverso l’UNESCO, la CNIU, la FMACU, la FEACU , il Consiglio d’Europa e la FICLU,
Ricordando le collaborazioni già attive con IC OMOS, ICCROM, ICOM e Consiglio d’Europa, nonché i protocolli d’intesa sottoscritti con l’Associazione SITI e con il TCI per la salvaguardia del Patrimonio Materiale Naturale e Culturale dell’Umanità ed il Patrimonio Immateriale, come eredità comune di tutta l’umanità e mezzo per il dialogo fra le culture, una tra tutti la campagna UNESCO #Unite4Heritage, e la Dichiarazione di Faro;
Ribadendo l’impegno della FICLU a collaborare costruttivamente con tutti i soggetti istituzionali sopra ricordati, nel fermo rispetto delle prerogative che l’ordinamento nazionale ed internazionale riconosce alla Società Civile ed auspicando che la FICLU dia forte impulso all’interno di FEACU, FMACU ed UNESCO al recupero dello spirito di Sendai, per il quale nel rispetto dei valori dell’UNESCO in collaborazione con gli Stati e con le Commissioni Nazionali, siano dettati parametri che garantiscano in tutto il mondo la libertà di associazione e di espressione sanciti dal Codice Internazionale dei Diritti Umani e dall’UNESCO;
Ribadendo l’importanza dei concorsi internazionali già adottati al fine di richiamare l’attenzione della società civile su temi cardine dell’UNESCO, nonché sulla necessaria valorizzazione delle nuove generazioni per garantire loro necessari strumenti culturali per essere attori attivi e positivi nella società globale;
Valutando attentamente le attività svolte durante gli anni passati e quelle in programma per l’anno venturo a livello internazionale e nazionale, il loro successo e la loro conformità rispetto alle linee guida stabilite dai documenti programmatici delle Nazioni Unite, e portando le iniziative svolte sul territorio italiano a esemplificazione del valore e dell’impegno di tutte le Federazioni Nazionali, tra cui, come di seguito, vengono citati:
. 1) Il Concorso Nazionale sui Diritti Umani, organizzato annualmente in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che, fornendo agli studenti di ogni ordine e grado occasioni di riflessione, studio e dialogo su tematiche nazionali e internazionali di grande attualità, favorisce lo sviluppo della dimensione etica tra le nuove generazioni, promuovendo la partecipazione dei giovani a dibattiti di particolare rilevanza culturale, attraverso la sensibilizzazione su argomenti di grande valore civico volti alla formazione di stili di vita sostenibili.
. 2) Il Forum Internazionale di Giovani Scultori del Marmo a Carrara che, offrendo la possibilità a giovani scultori di frequentare un periodo di stage durante il quale realizzare una propria creazione, rientra pienamente nel mandato di salvaguardia delle forme e conoscenze artistiche dell’UNESCO, rifacendosi chiaramente alla “Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale”, conclusasi a Parigi il 17 ottobre 2003, nella quale gli stati contraenti si sono impegnati a “salvaguardare il patrimonio culturale immateriale”, promuovendo nel mentre “la cooperazione internazionale”, il tutto in un contesto di valorizzazione dei giovani e del patrimonio.
. 3) L’iniziativa La Fabbrica nel Paesaggio che, riproponendosi come obiettivo la valorizzazione di progetti di riqualificazione capaci di conciliare le necessità economiche con il rispetto del valore estetico e paesaggistico, incentiva e pone l’attenzione sull’importanza di uno sforzo comune volto a salvaguardare l’inestimabile patrimonio architettonico e paesaggistico italiano, rappresentando appieno i valori e le motivazioni ispiranti la Convenzione relativa al recupero ed alla protezione del Patrimonio Mondiale del 1972, ma espandendone la portata non più limitata ai luoghi di eccezionale valore.
. 4) Il concorso Il Mediterraneo racconta…da luogo di scontro a luogo di incontro che, attraverso l’unione di cucina e cultura permette di coinvolgere i giovani partecipanti all’iniziativa in un’attività dalla valenza fortemente educativa, che diventerà internazionale nell’anno in corso, come contributo al Decennio Internazionale UNESCO per l’Avvicinamento delle Culture e sarà dedicata al binomio musica cucina.
Si Impegnano
• A raccordare la propria azione attraverso la FICLU, con l’UNESCO, la CNIU, la FMACU, la FEACU, il Senato della Repubblica, i Ministeri rappresentati nel Consiglio Direttivo, le Regioni, le Città Metropolitane, le Province e i Comuni e le altre organizzazioni ed associazioni sopra richiamate, ed operare direttamente a livello locale tutte le realtà che sul territorio promuovono gli ideali e i programmi di azione dell’UNESCO (Associazione SITI, Uffici Comunali che operano per il patrimonio UNESCO, Geoparchi, Siti MAB, Cattedre.
UNESCO, Scuole Associate, Comitato Giovani della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO) sviluppando modelli di collaborazione e programmi di azione comuni sul territorio.
• A trovare sinergie con le istituzioni e le associazioni sopra richiamate, per lo sviluppo di programmi ed iniziative comuni con particolare riferimento a:
1. conoscenza e promozione degli Obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, con particolare riferimento agli Obiettivi 5, 10, 11, 14, 16, ed al Patto FICLU per uno Sviluppo Urbano Sostenibile (v. Obiettivo 11) anche in collaborazione con l’ICOMOS;
2. “far agire” i Diritti Umani, tema trasversale ad ogni azione UNESCO, come sanciti dal Codice Internazionale dei Diritti Umani e dai Patti e Dichiarazioni delle Nazioni Unite e dell’UNESCO, ricordando il mandato conferito dalle Nazioni Unite all’UNESCO e quindi anche ai Club e ai Centri che ne interpretano e promuovono i valori sul territorio; difenderne i valori, con particolare riferimento alla lotta al razzismo, alla xenofobia, alla povertà soprattutto dei bambini, all’educazione per tutti, alla promozione dell’uguaglianza di genere, una delle priorità dell’UNESCO;
3. a promuovere il Dialogo fra le culture secondo le indicazioni della Dichiarazione del Decennio 2013-2022, anche attraverso lo Sport, con esperienze volte a fare dello Sport un mezzo di inclusione sociale, come già dimostrano le esperienze maturate presso i Centri per l’UNESCO di Torino e Firenze;
4. ad impegnarsi per la valorizzazione del Patrimonio Materiale ed Immateriale, ricordando la Convenzione 1972, la Convenzione 2003 e la Dichiarazione sulla Diversità culturale nella quale i Diritti Umani, il dialogo fra le culture e il Patrimonio sono elementi inseparabili.
In questo contesto la FICLU si impegna:
a. a rafforzare la collaborazione con ICOMOS, ICCROM, ICOM, Associazione SITI, e promuovere la collaborazione a livello locale con gli Uffici UNESCO afferenti agli enti locali e ai responsabili dei Siti, prendendo spunto dall’esperienza sviluppata dal Centro per l’UNESCO di Firenze FirenzeperBene (con il coinvolgimento di studenti delle scuole medie superiori e di un’università statunitense). Tale progetto è esportabile in altre realtà;
b. ad implementare la presenza della FICLU nel progetto Patrimonio Mondiale nella Scuola anche promuovendo il raccordo con realtà locali ove non esistano Club e Centri per l’UNESCO, raccordandosi tramite la FICLU ed i Club vicini con tali realtà anche al fine di costituire o fare rinascere Club e Centri per l’UNESCO in quei territori;
c. a dare sviluppo al progetto della FICLU e del Centro per l’UNESCO di Torino per l’utilizzo dei patrimoni comuni a realtà nazionali, come ne è esempio quanto avvenuto per i due volumi “Guida al Patrimonio Mondiale UNESCO di Italia e Cina”, come mezzo di dialogo fra due popolazioni e a valutare modalità con le quali il progetto possa essere ripreso per altri Stati. La valenza di tale esperienza può essere spesa nelle scuole, a vantaggio sia degli studenti immigrati di seconda generazione perché conoscano la propria cultura, la propria lingua, oltre che quella del popolo e del Paese ospitante, sia a vantaggio degli studenti italiani.
• Verso il rafforzamento e l’implementazione dei legami tra i vari partecipanti a questa conferenza al fine di procedere in maniera più efficiente e compatta verso il raggiungimento degli obiettivi determinati dagli ideali che li accomunano:
a. a rafforzare la visibilità e la capacità comunicativa delle buone pratiche e delle iniziative dei singoli Club, potenziando tutti i servizi e i programmi che consolidano reti di informazioni e di collaborazioni tra i Club stessi, a partire dalla redazione di un sito internet, che possa costituire punto di dialogo e interazione effettiva tra gli associati, mappa e vetrina per le loro attività;
b. a consolidare, nell’opinione pubblica e nel rapporto con enti e altri operatori, l’immagine della FICLU come cantiere di integrazione, le diverse competenze e le problematiche UNESCO tra soggetti istituzionali e iniziative private, tra luoghi e tradizioni che possono essere rigenerati da una fruttuosa collaborazione e contaminazione;
c. A potenziare in massimo grado le iniziative che partono da processi partecipativi locali, le uniche in grado di affrontare la sostenibilità ambientale, economica e politica delle strategie UNESCO; che richiedono una costante cura della società e del territorio, andando al di là di azioni episodiche e puntuali.